


Emergenza Migranti in Bosnia Erzegovina
Qualcosa si muove anche grazie al tuo aiuto!
Aprile 2021
La Delegazione Caritas Emilia Romagna per l’emergenza in Bosnia e lungo tutta la rotta balcanica, grazie alla generosità delle donazioni ricevute può devolvere i fondi alla realizzazione dei seguenti progetti:
- Il finanziamento di 20.000 € per l’acquisto dei pasti per i migranti a Lipa. I fondi verranno devoluti alla Croce Rossa locale che provvederà alla distribuzione di circa 900 pasti per due volte al giorno. Il costo di questi pasti è stato calcolato di circa 2,06 al giorno; la Croce Rossa locale spende quindi al mese circa 60.000 €. Questa attività è estremamente necessaria in quanto al momento questo campo è in capo al Governo bosniaco il quale non sta dando i fondi necessari alla Croce Rossa.
- L’acquisto di un camion cisterna da affidare al comune di Bihac necessario per portare l’acqua da Bihac al campo. Nella richiesta, che ci è arrivata dal Comune, ci è stato spiegato che l’autocisterna servirà nei prossimi mesi per portare l’acqua al vecchio campo, ma successivamente per portarla anche al nuovo campo di Lipa che l’Oim sta costruendo proprio di fronte. Servirà inoltre alla comunità locale. Il costo totale è di 80.000 €. Caritas Italiana ha già inviato una prima somma di 25.000 €, la nostra Delegazione ne finanzierà i restanti 55.000 €.
- L’avvio di un piccolo progetto di ristrutturazione di un centro giovanile presso la città di Bihac, un luogo di aggregazione per giovani locali e giovani migranti. L’idea è di provare ad aggregare qui i ragazzi che non sono accolti nei campi e che non sanno dove andare. Il finanziamento coprirebbe anche i costi di gestione per i prossimi 6 mesi ed è di 25.000 €. Nel prossimo futuro questo centro potrà essere affidato alla Caritas locale per sperimentare prassi diverse di accoglienza e integrazione.
In totale la nostra Delegazione donerà oltre euro 100.000 € per l’Emergenza Balcani. Continuiamo la raccolta:
- versamento diretto presso i nostri uffici in Via Giordani, 21 a Piacenza dalle ore 9 alle 12 dal lunedì al venerdì
- C/C bancario tramite Banca di Piacenza intestato a Fondazione Caritas Diocesana (causale “EMERGENZA BALCANI 2021”) IBAN: IT61 A 05156 12600 CC0000032157
Marzo 2021
La rete Caritas presente in Bosnia e i suoi partner (Caritas Bosnia, Caritas Ambrosiana, IPSIA-ACLI e Croce Rossa Bihac) stanno proseguendo nell'azione di vicinanza e aiuto concreto ai migranti raccolti nei campi profughi in Bosnia Erzegovina ed in particolare a Lipa nei pressi di Bihac, da dove tre mesi fa è arrivato forte un grido di aiuto.
È possibile contribuire concretamente con un versamento utilizzando le seguenti modalità:
- versamento diretto presso i nostri uffici in Via Giordani, 21 a Piacenza dalle ore 9 alle 12 dal lunedì al venerdì
- C/C bancario tramite Banca di Piacenza intestato a Fondazione Caritas Diocesana (causale “EMERGENZA BALCANI 2021”) IBAN: IT61 A 05156 12600 CC0000032157
SUPPORTO DI EMERGENZA
10 EURO – Acquisto di una coperta e di un tè caldo
20 EURO – Acquisto di un paio di scarpe invernali e di un tè caldo
30 EURO – Acquisto di un kit invernale (giacca a vento, guanti e sciarpa) e di un tè caldo
70 EURO – Acquisto di un bancale di legna da riscaldamento
SUPPORTO STRUTTURALE
1.000 EURO – 1 mese di servizio di Lavanderia sociale per migranti che fornisce fornisce la possibilità di lavare e asciugare vestiti e lenzuola dei migranti
5.000 EURO – 1 mese di servizio di un Social Cafè che organizza attività psicosociali, educative e informative presso i campi di accoglienza di famiglie migranti con minori
Gennaio 2021
Appena al di là del confine dell’Unione Europea, in Bosnia Erzegovina la situazione è insostenibile per migliaia di migranti alla ricerca di asilo. Circa 10.000 se ne contano nello stato balcanico. Alcuni nei soli 5 campi ancora aperti, altri in sistemazioni precarie e provvisorie.
Nel campo di Lipa, sperduto su una collina tra i boschi a 20 km dalla città di Bihac, vicino al confine con la Croazia, un incendio tre settimane fa ha distrutto tutto. Ma le persone, quasi mille, qui raccolte, non possono spostarsi, non sanno dove altro andare. Circa metà hanno trovato riparo in tende appena riscaldate montate dall’esercito bosniaco, l’altra metà non ha neanche questo e tutti sono ancora senza acqua corrente, servizi igienici permanenti, elettricità.
Assai complesso è far pervenire aiuti umanitari dall’Italia: il sostegno che si riesce a fornire arriva grazie alle azioni in loco degli operatori della rete Caritas in Bosnia e dei suoi partner (IPSIA –Acli) in collaborazione con la Croce Rossa di Bihac che riesce ad entrare nel campo per consegnare un pasto freddo una volta al giorno.
Preoccupa la situazione sanitaria, non solo per la pandemia di Covid-19 - che qui è colta colo come un problema tra i tanti, senza avere la possibilità di fare tamponi, test sierologici o monitorarne la diffusione, ma anche per l’aumento di casi di scabbia, malattie da raffreddamento e alcuni casi di congelamento, mentre la neve continua a cadere e le temperature si mantengono molto basse.
In questo momento, auspicando che la condizione drammatica in cui versano tanti esseri umani sospesi, con i loro sogni, nel gelo ai confini sigillati di un’Europa indifferente, possano smuovere le coscienze di chi governa a livello locale e a livello europeo, la Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio prosegue nel sostegno economico a Caritas Italiana in grado di permettere l’acquisto di beni di prima necessità per i migranti.